Sicuramente dal punto di vista metodologico è una “pazzia”, da quello fisico è un rischio elevato, mentre da quello psicologico può essere uno stimolo “super sfidante”.

Il problema reale è che spesso i sedentari sopravvalutano le proprie capacità e sottovalutano la lunghezza di una maratona.

Per esempio andare in crisi gli ultimi 5 km dopo che ne abbiamo percorsi 37. Vi assicuro che quando le energie vengono meno anche solo 5 km possono essere difficili, se non impossibili, da terminare.

Il fatto di voler provare a finire una maratona, da neofiti, è sicuramente oggi più che un obiettivo salutistico un traguardo dettato dalla moda e “dall’essere cool”, almeno inizialmente.

Quindi il compito di noi coach è di guidare questi “nuovi” sportivi verso una modalità progressiva e il meno impattante possibile.

Anche questi “crazy man and woman” hanno bisogno di un metodo. Un metodo che provi a raggiungere il goal partendo dalla condizione di beginner. Il tempo minimo, se si parte realmente da nulla, è di circa 4-6 mesi. Dipende ovviamente dallo stato di forma e dall’attività sportiva praticata fino ad allora.

Il primo obiettivo è gestire la voglia di superarsi continuamente e di non farsi male. Il corpo è sottoposto a delle leggi naturali che chi non è abituato a gestire pensa siano simili a quelle dei computer o della matematica.

Una volta educati, questa atleti sono da gestire con un programma progressivo, misurato e che eviti di farli entrare nel campo delle statistiche (sotto la voce infortunati).

Come iniziamo?

Le prime settimane dovranno essere dedicate alla valutazione della tecnica di corsa, della condizione fisica e dell’aspetto muscolare (core stability ecc.). Superate queste semplici valutazioni sarà più semplice descrivere un piano plurimensile per accompagnarli verso il sogno.

La progressione del carico (load) non può mai essere più del 6-8% ogni circa 2 settimane.

Inserite nella vostra routine l’uso di automassaggio prima e dopo ogni allenamento e le posture.

Inserite una volta ogni 2 settimane un massaggio o un trattamento da un vostro specialista di fiducia.

Adottate una routine di esercizi semplici, ma efficaci, per gestire la core stability, le caviglie e le anche (il disequilibrio in genere).

Al primo problema fisico rallentate.

Fatevi seguire passo dopo passo da un coach esperto anche solo per dei consigli.

Cercate di usare questo “big goal” non solo come singolo obiettivo ma come stimolo per far sì che la corsa (o anche la corsa) diventi parte della vostra vita.

Che siate sovrappeso o in forma adottate un’alimentazione adeguata per supportare questo nuovo stress metabolico-muscolare, soprattutto se siete over 40.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 01 ottobre 2024 alle 06:28 / Fonte: Simone Enzo Diamantini - Endu Channel
Autore: Redazione Tuttorunning
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