Scopri in questo articolo l’importanza del ferro per lo sport, e come avere una gestione consapevole tra allenamento e alimentazione. Un minerale molto molto importante per il benessere, ma anche per la patica sportiva è il ferro. Esso aiuta il trasporto dell’ossigeno necessario in tutti gli sport, ma in particolar modo in quelli endurance. Essendo inoltre che la sua carenza non è percettibile, è importante fare sì controlli ematici con costanza, ma anche poter rialzare le riserve. In questo articolo vediamo perciò i fattori che ne determinano la carenza e quali sono le strategie adeguate per assorbire il ferro attraverso l’integrazione e alimentazione.

Il ferro è uno dei minerali più importanti per il nostro organismo, e il suo ruolo diventa ancor più cruciale quando si pratica sport. Questo elemento è fondamentale per il trasporto di ossigeno nel corpo, una funzione che non si limita ai muscoli ma coinvolge anche il cervello e tutti gli organi vitali. Quando i livelli di ferro sono bassi, possono manifestarsi sintomi come affaticamento, ridotta capacità di concentrazione e difficoltà nel recupero fisico. In casi estremi, la carenza di ferro può sfociare in anemia conclamata, una condizione che compromette ulteriormente la salute e le prestazioni.

Un problema significativo è che la carenza di ferro spesso non presenta sintomi evidenti, rendendo cruciale il monitoraggio regolare attraverso esami del sangue. Per chi pratica sport, questa attenzione dovrebbe essere ancora maggiore, poiché l’attività fisica può contribuire a una riduzione delle riserve di ferro.

Le discipline sportive che prevedono una forte componente di corsa sono particolarmente a rischio. Gli impatti ripetuti dei piedi contro il suolo possono provocare la rottura dei globuli rossi, un fenomeno noto come “emolisi da esercizio,” che comporta una perdita significativa di ferro. Importante diventa perciò avere una buona tecnica di corsa, da approfondire nell’articolo dedicato. Inoltre, gli allenamenti intensi generano infiammazioni e stress ossidativo, condizioni che non solo consumano più risorse, ma ostacolano anche l’assorbimento del ferro stesso.

Epcidina

Uno degli elementi chiave nella regolazione del ferro è l’epcidina, un ormone prodotto dal fegato. Scoperto relativamente di recente, questo ormone ha il compito di modulare l’assorbimento del ferro a livello intestinale. In condizioni di stress, infiammazione o sovrallenamento, i livelli di epcidina aumentano, bloccando però l’assimilazione del ferro e favorendone l’espulsione attraverso le feci.

Questo può spiegare perché, nonostante un’alimentazione ricca di ferro o l’utilizzo di integratori, i livelli ematici possono rimanere insufficienti.

Tornare ai valori ottimali di ferro

Per riportare il ferro a livelli ottimali, è necessario intervenire su più fronti. Innanzitutto, bisogna abbassare l’epcidina. Diventa quindi fondamentale bilanciare i carichi di allenamento, alternando sessioni intense a fasi di recupero adeguate. Il corpo, per mantenere livelli accettabili di ferro, deve avere il tempo di smaltire la fatica e ridurre le infiammazioni generate dall’attività sportiva.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo centrale. Una dieta a basso contenuto di alimenti ad alto indice glicemico e ricca di grassi sani, come l’olio extravergine d’oliva, può contribuire a limitare le infiammazioni. Gli omega-3, noti per le loro proprietà antinfiammatorie, sono un valido alleato per ridurre i livelli di epcidina e migliorare l’assorbimento del ferro.

Approfondisci il tema nell’articolo dedicato ai benefici dell’omega-3 per la salute e lo sport

Un aspetto interessante riguarda il momento migliore per consumare alimenti ricchi di ferro. La fascia oraria mattutina sembra essere la più favorevole, poiché i livelli di epcidina tendono a essere più bassi. Abbinare alimenti ricchi di ferro alla vitamina C può ulteriormente favorire l’assorbimento, rendendo la colazione un momento ideale per integrare questo minerale.

Consigli finali

Non bisogna dimenticare l’importanza di un monitoraggio medico. Affidarsi a un professionista per controllare regolarmente i livelli di ferro è essenziale, soprattutto per chi pratica sport a livello agonistico o intensivo. Una strategia personalizzata può aiutare non solo a prevenire le carenze, ma anche a ottimizzare la performance sportiva. In tal caso, prestare attenzione anche ai valori di vitamina D, associata all’aumento dell’epcidina.

Prendersene cura significa garantire al corpo il carburante necessario per affrontare ogni sfida, dentro e fuori dal campo.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 04 dicembre 2024 alle 06:20 / Fonte: Elena Casiraghi - Enduchannel
Autore: Redazione Tuttorunning
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