Parliamo di allunghi, un esercizio che può essere utile a tutti i tipi di runner per migliorare la propria prestazione. Gli allunghi hanno molte proprietà allenanti: donano brillantezza e qualità, aiutano a ritrovare l’elasticità, richiamano le fibre muscolari più veloci, diminuiscono i tempi di recupero e ci fanno assaporare quello sforzo breve ma intenso che ravviva le uscite lunghe e noiose.

Ma andiamo con ordine.

Gli allunghi si possono correre nella parte finale del riscaldamento oppure al termine dell’allenamento, ovviamente con finalità differenti.
Per qualsiasi tipo di gara e per determinati allenamenti (medio, tempo run, corto veloce e lavori di ripetute, comprese quelle in salita) gli allunghi servono ad alzare le pulsazioni, a ridurre l’impatto della partenza che è sempre un po’ brusco, a farci sentire il ritmo gara o dell’allenamento che stiamo per fare. Non solo, servono anche a “ricordare” all’organismo le giuste sensazioni tecniche e aiuteranno ad affrontare l’allenamento o la gara con una postura più economica ed efficace.

Al termine degli allenamenti di lunghissimo, lento, progressivo, medio, tempo run, bis, tris, lento-medio (quest’ultimo un tipo di lavoro in cui si corre la prima parte a ritmo del lento e la seconda a ritmo del medio), gli allunghi contribuiscono al recupero muscolare, facendoci sentire le gambe molto più leggere. 

Quanto devono essere… lunghi gli allunghi e a che ritmo dobbiamo correrli?
Variano tra i 50 e gli 80 metri. Il ritmo da tenere è in base al lavoro centrale dell’allenamento. Se abbiamo in menù un allenamento di ripetute corte a ritmo elevato, l’allungo sarà esattamente a quel ritmo. In generale possiamo dire che l’allungo va corso al 100/110 % della velocità che ci aspetta.

Qual è il giusto atteggiamento del corpo da tenere?
Testa eretta, petto aperto, sguardo rivolto all’orizzonte, anche alte. La cosa importante è fare gli allunghi in modo sciolto, una progressione con una “spinta controllata”.

Imparare a inserire gli allunghi nella nostra routine di corsa farà svoltare non solo il nostro modo di correre, ma anche l’efficienza del gesto. P

Sezione: Editoriale / Data: Dom 16 giugno 2024 alle 06:34 / Fonte: Lorenza Bernardi - Enduchannel
Autore: Redazione Tuttorunning
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